La “Giornata Mondiale della Terra”, celebrata il 22 Aprile, è stata istituita nel 1970 dal presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, un sostenitore della politica ambientalistica. Questo appuntamento che si ripete da 50 anni,deve essere per tutti un momento di riflessione sulla sostenibilità e sull’impatto ambientale delle attività umane. In alcune zone dell’Europa si riscontra un miglioramento per quanto riguarda la presenza di sostanze inquinanti, nonostante ciò a livello globale il tasso di inquinamento atmosferico negli ultimi anni è rimasto elevato, soprattutto nei centri urbani. Oggi più di 9 persone su 10 in tutto il mondo respirano aria inquinata. I paesi più poveri pagano il prezzo più alto dell’inquinamento, poichè non hanno accesso a combustibili e tecnologie pulite per le loro case, sia per la cottura che per il riscaldamento: ogni anno questo inquinamento indoor provoca milioni di vittime in tutto il mondo. Nel complesso l’inquinamento indoor e outdoor è responsabile di milioni di morti in tutto il mondo. Le polveri fini sono i responsabili di attacchi cardiaci, ictus, cancro ai polmoni e infezioni respiratorie. Inoltre nuovi studi hanno evidenziato che l’inquinamento dell’aria ha ripercussioni sull’infertilità, sulle malformazioni neonatali e sullo sviluppo delle capacità cognitive.
I responsabili dell’inquinamento atmosferico, oltre le polveri sottili, sono biossido di azoto, ozono, composti organici volatili (COV). Gli effetti dannosi dell’inquinamento atmosferico non ricadono però solo sulla salute dell’uomo, ma danneggiano anche la qualità del suolo, delle acque e della flora (eutrofizzazione, acidificazione…).
L’uomo, pur consapevole delle conseguenze delle sue azioni, persevera tutt’ora nel suo comportamento, continuando a emettere nell’atmosfera sostanze inquinanti ben oltre i limiti consentiti, che porteranno alla distruzione del nostro ecosistema.