” Solo quando l’ultimo albero sarà abbattuto e l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato ci renderemo conto che non possiamo mangiare il denaro”
Oggi, 22 aprile, si celebra la 51esima Giornata Mondiale della Terra ,pensata per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia del pianeta in generale. Festeggiata per la prima volta nel 1970 – ma il 21 marzo, equinozio di primavera –, trae le sue origini dai concetti espressi dalla biologa statunitense Rachel Carson nel libro «Primavera silenziosa» del 1962, autentico manifesto green. A proporne l’istituzione fu però, sette anni più tardi, l’attivista per la pace John McConnell, intervenuto a una conferenza dell’Unesco a San Francisco: la sua idea venne entusiasticamente accolta dall’allora segretario delle Nazioni Unite U Thant, il che portò alla firma di una proclamazione che ufficializzava, con un elenco di principi e responsabilità precise, un impegno a prendersi cura del pianeta. Vi avrebbero poi aderito 36 leader e personalità di calibro mondiale tra cui, oltre naturalmente allo stesso U Thant, l’antropologa Margaret Mead, l’astronauta Buzz Aldrin, lo scrittore Isaac Asimov e l’ex presidente sovietico Michail Gorbaciov. Se tuttavia oggi la ricorrenza cade il 22 aprile (un mese e un giorno dopo l’equinozio) lo si deve al senatore Usa Gaylord Nelson, che con l’aiuto dell’attivista Denis Hayes proclamò, sempre nel 1970, un teach-in ecologista che fece scendere in strada oltre 20 milioni di americani a difesa della natura. Fu poi proprio Hayes, nel 1990, a tramutare per la prima volta la Giornata in un appuntamento globale. Data in questo senso estremamente significativa, quella del 22 aprile 2016, quando proprio in occasione dell’Earth Day venne firmato l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.