DEFINIZIONE ATTUALE
Fra le molte definizioni di biotecnologia, la più moderna e completa, oggi, è quella contenuta nella Convenzione sulla Diversità Biologica (CDB), trattato internazionale adottato a Nairobi nel 1992 e aperto alla firma dei Paesi nello stesso anno, durante il Summit Mondiale dei Capi di Stato di Rio de Janeiro. Secondo tale definizione, la biotecnologia – o, al plurale, le biotecnologie, a indicare la pluralità delle tecnologie sviluppate e i relativi ambiti di applicazione – è: l’applicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici, degli organismi viventi o di derivati di questi, per produrre o modificare prodotti o processi per un fine specifico.
Le biotecnologie avanzate poggiano sulle moderne scoperte dell’ingegneria genetica e della biologia molecolare. Il loro vastissimo ventaglio di applicazioni è riconducibile, a quattro macro aree:
- farmacologia, medicina e diagnostica
- agricoltura, veterinaria e zootecnia
- bioindustria
- ambiente
Biotecnologie innovative: i settori applicativi
Se è vero che l’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, in tema di biotecnologie innovative distingue quattro macro aree (farmacologia, medicina e diagnostica; agricoltura, veterinaria e zootecnia; bioindustria e ambiente), è altrettanto vero che gli ambiti di applicazione delle biotecnologie sono molteplici, tanto che ogni settore presenta sotto branche e più di una declinazione. Ecco, dunque, una sintesi di tutte le branche delle biotecnologie innovative.
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- Biotecnologie mediche (farmaceutiche e veterinarie)
Questo settore è impegnato nella scoperta, estrazione e fabbricazione di principi attivi, nella produzione di vaccini e nello sviluppo di nuove tecniche di analisi e diagnosi delle malattie e delle relative terapie geniche e cellulari. Sono sue sotto branche le “biotecnologie molecolari” e le “biotecnologie cellulari”.
- Biotecnologie agrarie
Si occupano dei processi agricoli – con la messa a punto di prodotti geneticamente modificati, antiossidanti e bioinsetticidi – e della messa a punto di nuove tecniche di coltivazione.
- Biotecnologie alimentari
Studiano gli alimenti, la loro composizione e le loro proprietà – con particolare attenzione alla salute dell’uomo e degli animali – ricercando in essi l’eventuale presenza di contaminanti.
- Biotecnologie industriali
Le applicazioni, in questo settore, prevedono l’utilizzo di enzimi per accelerare le reazioni chimiche e migliorarne la resa.
- Biotecnologie ambientali
È il settore impegnato nella salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, nel biorisanamento e nel riciclaggio dei rifiuti. Le “biotecnologie del suolo” sono una sotto branca attiva nella bonifica dei suoli, in particolare di quelli aridi e desertici.
- Biotecnologie bioinformatiche e nanobiotecnologie
Sono tese alla realizzazione di banche dati per la conservazione e la ricerca di informazioni biologiche. Questa branca comprende anche le nanotecnologie
- Biotecnologie legali ed etiche
Sono incentrate sullo studio degli aspetti legali, morali ed etici delle biotecnologie.
Biotecnologie mediche
Le biotecnologie mediche rappresentano quella branca delle biotecnologie dedita alla scoperta e alla messa a punto di principi attivi, alla produzione di vaccini e allo sviluppo di nuove tecniche di analisi e di diagnosi delle malattie e delle relative terapie geniche e cellulari.
Più nello specifico, vedono l’applicazione della biochimica, della microbiologia e dell’ingegneria genetica per la produzione di beni e servizi in campo medico-farmaceutico, per la diagnosi e la cura delle malattie.
In particolare, in ambito diagnostico, negli ultimi anni – complici i progressi dell’ingegneria genetica – le biotecnologie hanno conseguito traguardi importanti, contribuendo a una diagnosi sempre più precoce e specifica, divenuta di fondamentale importanza per ogni tipo di patologia, ma soprattutto per quelle complesse, per le malattie croniche e per il cancro, il cui insorgere non è necessariamente ascrivibile a un’unica causa scatenante, ma è dovuto alla delicata combinazione di fattori ambientali e genetici.
L’applicazione delle biotecnologie nella diagnostica sta, dunque, portando allo sviluppo di metodiche sempre più accurate e meno invasive per l’identificazione di un particolare stato patologico, orientandosi sempre di più verso la medicina predittiva e personalizzata. L’obiettivo è una più puntuale definizione della diagnosi, avendo così la possibilità di attuare trattamenti medici mirati, ad hoc.
Esempi di biotech mediche
Dopo la diagnostica, è la ricerca di nuove terapie il segmento principe delle biotecnologie mediche. A tale riguardo, ricordiamo l’insulina prodotta per via transgenica attraverso la tecnica del DNA ricombinante (sequenza di DNA ottenuta artificialmente dalla combinazione di materiale genetico di origini differenti), inserendo il gene umano in un batterio – l’Escherichia coli – e ottenendo così quantità di insulina perfettamente identica a quella prodotta dagli esseri umani.
L’insulina, prima della scoperta della produzione per via transgenica, veniva prelevata dal pancreas di suini e bovini e spesso era rigettata dai pazienti, contrariamente a quella prodotta grazie alle biotecnologie mediche che, utilizzando il gene umano, è, invece, assolutamente tollerata.
L’insulina transgenica venne ottenuta per la prima volta nel 1977 da due scienziati statunitensi e commercializzata a partire dal 1982. Fu il primo brevetto depositato per un farmaco ottenuto con le tecniche dell’ingegneria genetica, approvato dalla U.S. Food and Drug Administration, Ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
Al successo dell’insulina transgenica seguirono, poi, quello dell’ormone della crescita (somatropina) per la cura di alcune forme di nanismo, gli interferoni per combattere alcuni virus e fare regredire i tumori e antibiotici e vaccini su scala industriale