Nel bene o nel male, l’argomento che più di altri è sulla bocca di tutti quotidianamente sembra essere quello della comunicazione, soprattutto dopo l’avvento dell’era digitale che ha distrutto i confini tra chi costruiva l’informazione e chi ne fruiva.
La naturalezza della persona che abita gli spazi mediali sembra, per certi versi, diversa da quella con la quale normalmente saremmo abituati a confrontarci in un ambiente come la strada. Questo atteggiamento viene definito con i termini “plus umanizzazione” e “minus umanizzazione”. Cosa significa e come si spiegano queste variazioni della personalità?
Esiste una certa narrativa intorno a internet, il web e i media digitali, che spinge molto sul negativo. Molti demonizzano, molti inquadrano i media in chiave patologica, altri utilizzano il termine disumanizzazione, io invece credo che all’interno degli spazi on-line, cioè luoghi e territori di quotidiana interazione sociale, come forum di discussione, social network e gruppi whatsapp, che ormai comprendono porzioni significative del nostro vivere quotidiano, l’individuo tende ad eccedere di umanità, plus umanizzazione. Abbandona i tradizionali filtri, come buon senso, confronto, pazienza, perdono, temperanza e incontro, determinati da educazione, principi, valori e che caratterizzano il suo essere sociale. Molto spesso negli spazi on-line questa operazione di filtraggio tende a nascondersi e l’uomo radicalizza le proprie posizioni. Quindi si verificano episodi di turpiloquio, insulto, offesa ed altri ancora che solitamente nella vita reale non si registrano. Di contro, a volte, l’individuo si minus umanizza, cioè comprime le potenzialità dell’umano e tende a non intervenire, a non partecipare.
Si può trovare un equilibrio tra le due parti?
L’equilibrio si trova con l’educazione dell’umanità mediale, ispirata da valori guida, anche se questa non può eliminare il fenomeno della devianza, cioè della trasgressione da comportamenti socialmente accettabili, istituzionalizzati dalle norme o dalle regole. Pensiamo a fenomeni come cyberbullismo, heath speech, grooming, adescamento, ludopatie e pedopornografia on-line, cioè atteggiamenti deviati e in molti casi criminali che molto spesso sono la conseguenza della plus umanizzazione. L’individuo non si rende conto che on-line l’esistenza è reale, come l’esistenza off-line.
La soluzione è la presa di coscienza che non c’è differenza tra una vita off e on. Prendere coscienza di questo è il primo passo per trovare un equilibrio dell’esistenza che ci rende persone corrette, giuste, educate, filtrate anche negli spazi on-line.
L’evangelizzazione è perno della comunicazione. Non è un caso che anche Papa Francesco, come si evince da alcune delle citazioni riportate nel libro, poneva l’accento su di essa e sull’importanza dei media già dal 2002, quando era ancora cardinale.
L’evangelizzazione può svilupparsi, concretizzarsi, consolidarsi, attraverso gli strumenti di comunicazione. Dai vecchi media fino ad oggi, il rapporto tra evangelizzazione e comunicazione è consolidato e segue in modo parallelo lo sviluppo dei media. Dal post Concilio vaticano II fino alla Laudato si’, l’Evangelii gaudium o i messaggi per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, dove Papa Francesco riflette in alcuni passaggi sulle ricadute della dimensione mediale e uno sbilanciamento forte su quelle che sono le categorie umane, utilizzando la categoria della projimidad (prossimità). Jorge Mario Bergoglio la introduceva per definire come il comunicatore buono, bravo e giusto è quello che si fa prossimo come il buon Samaritano, che sceglie di non essere indifferente al moribondo sul ciglio della strada, che sceglie di non infierire su di lui, come spesso fa qualcuno negli spazi on-line, ma si ferma, lo guarda, lo prende in carico, lo porta in un rifugio sicuro e ne cura le ferite. Quindi comunica il prossimo tuo si ispira anche a questa categoria intorno alla quale si sviluppa una riflessione umana sulla comunicazione che è la prossimità.
(Marco Calvarese, https://www.difesapopolo.it/Media/OpenMagazine/Il-giornale-della-settimana/ARTICOLI-IN-ARRIVO/Cultura-digitale).