La Biodiversità: un bene da preservare

La biodiversità è la varietà di tutti gli organismi viventi presenti sulla Terra (piante,
animali e microrganismi) e delle relazioni che questi instaurano con gli ecosistemi di
cui fanno parte. Il termine biodiversità è di per sé molto ampio e non può essere
circoscritto ad un solo livello di relazione. Per questo si distinguono tre differenti tipi di
biodiversità: degli ecosistemi e dei geni, passando per la diversità a livello di specie.

Conservare la biodiversità significa conservare le risorse ed i servizi che l’ecosistema
fornisce all’uomo, come ad esempio: il cibo, molte sostanze ad azione farmaceutica, le
fibre naturali, la gomma, il legname…
I servizi dell’ecosistema sono essenziali per le funzioni biologiche di cui beneficia la
specie umana e sono forniti gratuitamente dagli organismi viventi. Ad esempio
pensiamo alla produzione di ossigeno da parte delle piante, al controllo del clima da
parte delle foreste, al ciclo dei nutrienti, alla purificazione dell’acqua.
Rilevante è anche il valore estetico degli organismi viventi, che si esprime come cura
delle piante ornamentali e degli animali da compagnia, come ecoturismo o interesse
per i documentari sulla vita selvatica di animali e piante…

La diversità biologica del pianeta sta rapidamente diminuendo come conseguenza
diretta o indiretta delle attività umane. Si stima più o meno una perdita annuale di
specie pari allo 0,5% del totale. Si pensa che scompaiano decine di migliaia di specie
ogni anno con un tasso d’estinzione pari a quasi tre specie ogni ora.
Un numero sconosciuto ma molto elevato di specie è già andato incontro ad
estinzione, mentre molte altre specie hanno subito una riduzione della dimensione
delle popolazioni, e questo le mette a rischio. Ora per assicurarne la sopravvivenza, per
molte specie è necessario l’intervento umano.
La dimensione del problema è enorme ed è stata definita come “sesta estinzione”,
poiché la sua entità è confrontabile con quella di altre estinzioni di massa documentate
negli strati geologici. L’estinzione costituisce una fase naturale del processo evolutivo,
in quanto le specie persistono tipicamente per circa 5-10 milioni di anni. Quando le
estinzioni sono bilanciate dall’origine di nuove specie (speciazione), la biodiversità
può essere mantenuta.
La perdita di specie attualmente sta seguendo un tasso che supera di gran lunga quello
di nascita di nuove specie e, al contrario delle precedenti estinzioni di massa, questo
fenomeno è principalmente dovuto all’attività umana. Le specie non hanno il tempo di
rispondere attivamente ai fattori di minaccia.
Ma cos’è che sta causando quest’ultima estinzione?

Le cause scatenanti sono quasi tutte da ricondurre all’intervento
antropico e all’effetto che le attività umane stanno esercitando sull’ambiente e sulla
biodiversità. Esempi dei principali fattori di rischio sono:
− accelerazione della crescita demografica, aumento del livello di benessere delle
popolazioni e conseguente aumento dell’utilizzo delle risorse naturali (per
costruire case, strade, fabbriche, ecc);
− distruzione e perdita degli habitat;
− introduzione di specie esotiche, ossia originarie di altre regioni geografiche;
− inquinamento (industrie, scarichi civili, agricoltura …)

Conservare la biodiversità
Conservare la biodiversità è indispensabile per il mantenimento della vita in tutte le sue
forme, poiché viene così garantita la capacità degli organismi di vivere, adattarsi ed
evolversi insieme ai cambiamenti ambientali.
Sia a livello europeo che mondiale si stanno applicando diversi sistemi normativi per
frenare i fenomeni di degrado e di riduzione degli ambienti naturali, come ad esempio:
– La realizzazione di progetti come Rete Natura 2000,
– L’avvio di piani di azione settoriali per la biodiversità,
– La promozione della gestione sostenibile delle foreste,
– L’introduzione di misure per proteggere e ricostruire i paesaggi,
– Lo sviluppo di strategie per la protezione degli ambienti acquatici,
– Protezione del suolo dall’erosione e dall’inquinamento,
– L’integrazione dell’ambiente e della biodiversità nelle politiche agricole,
territoriali e selvicolturali.
La conservazione della diversità naturale è realizzabile quindi attraverso interventi volti
non solo ad assicurare la protezione diretta delle specie, ma a favorire la protezione
anche indiretta mediante la tutela e il ripristino del territorio e del paesaggio, la
riduzione della frammentazione degli habitat e il contenimento delle fonti di pressione
(inquinamento, competizione tra specie…)