Il Terzo Reich

 

Hitler, giunto al potere, aggredì tutte le forze di opposizione. Decine di giornali vennero chiusi con l’accusa di creare disordine.  Le squadre d’azioni naziste si scatenarono contro i partiti di sinistra.   Il 27 febbraio 1933 un incendio distrusse il Parlamento di Berlino. Hitler seppe sfruttare abilmente l’occasione, infatti accusò i comunisti. Vennero cosi soppresse tutte le libertà civili e personali garantite dalla  Costituzione della Repubblica di Weimar. Il 2 maggio 1933 furono sciolti i sindacati; 4.000 comunisti vennero arrestati ed uccisi nell’assoluta illegalità; i partiti vennero sciolti ed il PARTITO NAZISTA fu riconosciuto come l’unico partito legale in Germania.                   Hitler riuscì in sei mesi circa nel compito che impegnò Mussolini per molti anni: la costruzione di uno Stato Totalitario.  Berlino divenne la capitale del TERZO REICH: il terzo impero (dopo il Sacro Romano Impero medievale e l’ Impero di Bismarck e di Guglielmo I 1871). Tutti i settori  dello Stato furono sottoposti al controllo dei nazisti.  Gli avversari del nazismo furono uccisi o imprigionati. Venne istituita nel 1933 una speciale polizia: la GESTAPO.                                   Molti artisti ed intellettuali lasciarono la Germania, ricordiamo: Freud, Einstein, Thomas Mann, il drammaturgo Bertold Brecht, perché Ebrei o con parenti Ebrei.  Nel 1935 le persecuzioni degli Ebrei si fece assai aspra, vennero approvati le LEGGI RAZZIALI (leggi di Norimberga). Gli Ebrei furono legalmente estromessi dall’esercizio delle cariche pubbliche, dalle scuole, dai giornali.  I matrimoni misti vennero proibiti.  Dal 1938 intere famiglie di Ebrei furono deportati nei LAGER, cioè nei campi di concentramento. Nei lager vennero rinchiusi anche oppositori politici,  zingari, malati di mente, omosessuali,  portatori di handicap; tutti coloro che potevano “contaminare” la purezza della razza ariana. Il principale obiettivo di Hitler era la rivincita tedesca dopo la sconfitta subita nella prima guerra mondiale. Secondo i progetti del Fuhrer, il Terzo Reich doveva dominare tutta l’Europa.  Ogni settore dell’economia fu controllato per il raggiungimento di questo obiettivo. L’industria ebbe il compito di sostenere la riorganizzazione di un grande esercito necessario alla guerra. Secondo Hitler, la guerra era la soluzione definitiva dei problemi tedeschi,  compresi quelli economici.  Solo la conquista di nuovi territori (dello spazio vitale) avrebbe consentito alla Germania di svilupparsi.  Gli obiettivi dichiarati di questa politica erano la costituzione di una “Grande Germania”, comprendenti tutti i popoli di lingua tedesca e l’espansione del paese verso est, in particolare a danno dell’Unione Sovietica. La prima iniziativa in politica estera di Hitler fu quella di far uscire la Germania dalla Società delle Nazioni. Hitler voleva che fossero aboliti tutte le limitazioni previste dal trattato di Versailles (trattato di pace dopo la prima guerra mondiale).          Nei fatti il Fuhrer violava sistematicamente quelle limitazioni; infatti procedette al riarmo della Germania, cioè alla ricostituzione di una flotta e di un esercito.  Il 7 marzo 1936 Hitler tentò il suo primo atto di forza militare: l’esercito tedesco rioccupò la Renania, che, secondo le condizioni di Versailles,  doveva rimanere smilitarizzata.  Il successo di questa iniziativa rafforzò il consenso interno verso il nazismo. Hitler riusciva a dare l’impressione ai tedeschi di una rivincita rispetto alla sconfitta del1918.   Di fatto però la Germania era bloccata dal fatto che non poteva contare su nessun alleato. Le cose cambiarono a partire dal 1935. Nel 1935, l’Italia iniziò la conquista dell’Etiopia e si avvicinò alla Germania. Parallelamente Hitler raggiunse un’intesa con il Giappone. Infine, nel 1937 si costituì l’asse Roma-Berlino-Tokyo.                                                              Questi Stati avevano in comune l’organizzazione autoritaria e  l’intenzione di intraprendere una politica espansionistica.  Le potenze occidentali affrontarono Hitler con molte esitazioni, infatti gli Stati Uniti erano impegnati nel New Deal. Francia e Gran Bretagna preferivano tollerare le prepotenze dei nazisti piuttosto che rischiare una nuova guerra.                                                     Hitler era consapevole di questo e decise di approfittare del momento favorevole.                             Il 2 marzo 1938 le truppe naziste occuparono l’Austria ed il mese seguente un plebiscito ratificò l’annessione. La Germania era di nuovo una grande potenza, ma Hitler non era ancora soddisfatto, pretendeva anche il controllo dei Sudeti, una regione della Cecoslovacchia dove vivevano circa 3 milioni di tedeschi.  La Cecoslovacchia non intendeva cedere, ma fu lasciata sola dalla Gran Bretagna e dalla Francia. Nel 1938 così anche i Sudeti entrarono a far parte del Terzo Reich.       Nei primi mesi del 1939 l’avanzata verso est continuò. A marzo,  Hitler occupò la Boemia e la Moravia, due regioni che facevano parte della Cecoslovacchia e questa volta non c’erano minoranze  Tedesche da difendere, si trattava di una vera aggressione. Contemporaneamente Hitler incominciò a rivendicare Danzica e il corridoio polacco che avrebbe consentito di unire la Prussia orientale al resto del paese. Finalmente Francia e Gran Bretagna si resero conto della pericolosità di Hitler e si allearono con la Polonia che appariva la prossima vittima dell’espansionismo nazista. Francia e Gran Bretagna fecero sapere che, se la Polonia fosse stata invasa, sarebbero scesi in guerra contro la Germania. Nel frattempo l’Italia aveva seguito l’esempio dei nazisti occupando l’Albania (Aprile 1939).  Il 22 maggio 1939 Italia e Germania rafforzarono la loro alleanza firmando il patto d’acciaio;  ma l’accordo più inaspettato fu quello firmato il 23 Agosto 1939 tra il ministro degli Esteri sovietico Molotov e quello tedesco Ribbentrop (patto Molotov-Ribbentrop): Hitler e Stalin ALLEATI!! I due dittatori si accordavano per la spartizione della Polonia. Hitler pensava che, anche questa volta, dopo l’occupazione della Polonia, Francia e Gran Bretagna non avrebbero avuto il coraggio di affrontare una guerra, ma si sbagliava!