Didattica a distanza: importante alternare contenuti sincroni e asincroni

Dietro ogni problema, c’è un’opportunità” è una frase famosa di Galileo Galilei che individua da 400 anni un nuovo approccio alle situazioni difficili ed emergenziali. Sta a significare che quando si affronta un’emergenza, è il momento migliore per imporsi una curva dell’apprendimento ripida, in pochissimo tempoParare o perire, come direbbe Buffon.

E’ esattamente la situazione in cui centinaia di migliaia di insegnanti italiani (e non solo italiani) si trovano catapultati a partire dal 5 marzo 2020.

La sospensione delle attività didattiche non ha infatti significato chiusura delle scuole e cancellazione dell’anno scolastico, come pure alcuni docenti avrebbero preferito. Il Governo ha subito chiarito, già con il DPCM del 5 marzo, la Nota 279/2020 e poi con la Nota DAD sulla “didattica a distanza”, che l’anno scolastico sarebbe stato valido. Questo significa che l’8 giugno noi docenti saremo chiamati a fare gli scrutinii. Mettere i voti in pagella, insomma. Con la notevole differenza che non avremo avuto i mesi da marzo a giugno per poter svolgere le nostre consuete verifiche orali e scritte. A meno di voler mettere i voti con i dadi (magari con le facce da 6 a 10…) ed esporsi a raffiche di sacrosanti ricorsi, i docenti devono imparare in poco tempo tante nuove cose.

In questo senso va letta la Nota DAD del MIUR che ricorda come la didattica a distanza sia un obbligo per le scuole e debba essere attivata dai presidi. Il lungo documento offre alcune indicazioni di mero buon senso sui principi e i criteri da seguire per organizzarla: garantire il contatto virtuale con gli studenti, in virtù del loro diritto all’istruzione; evitare di fare i furbetti dell’insegnamento che si limitano a caricare gli studenti solo di compiti senza feed back e senza aver prima fatto lezione.

E’ bello quanto scrive il Capo dipartimento Marco Bruschi del MIUR, ed è un peccato che tanti docenti non l’abbiano nemmeno letto. Secondo Bruschi la DAD serve a “Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione. Le interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che mantiene, e rafforza, la trama di rapporti, la condivisione della sfida che si ha di fronte e la propensione ad affrontare una situazione imprevista.” La DAD poi “consente di non interrompere il percorso di apprendimento e […] fa sì che si possa continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto all’istruzione.”

La nota poi fa presente gli impliciti problemi di privacy dei minorenni, e dà suggerimenti su come affrontare la cosa; si dilunga nel suggerire di ripensare la programmazione didattica in funzione della nuova situazione, ricorda i principi a cui ci si può attenere per la valutazione, elenca le risorse a disposizione e ricorda che esiste una task force del MIUR per aiutare le singole scuole sulle procedure organizzative.

Il discorso della valutazione a distanza presenta un primo problema, perché non è normato dal Contratto collettivo degli insegnanti, motivo per cui tutti i sindacati della Scuola hanno chiesto – con uno dei maggiori boomerang della storia – il ritiro dell’intera nota DAD.

Ora, sia chiaro: i sindacati hanno ragione quando dicono che la valutazione a distanza non è normata, ma questo la dice lunga sulle responsabilità anzitutto dei sindacati stessi, che sono arrivati al marzo 2020 per accorgersi di non aver mai trattato per il mondo della Scuola quello che in altri settori è chiamato da due decenni buoni “smart working” o tele-lavoro.

Credo a questo punto che la Nota DAD vada integrata con i suggerimenti proposti dalla International Baccalaureate Organization, l’agenzia che si occupa di somministrare l’omonimo esame standardizzato internazionale. Sfogliando il documento, basato sul programma messo a punto dalla Shanghai American School e dal Centro per l’assistenza tecnica del Readiness and Emergency Management for Schools (REMS) americano, si nota come l’IB sottolinei l’importanza di alternare contenuti sincroni e asincroni.

I contenuti sincroni sono quelli che si svolgono mentre si è connessi insieme, fra prof e studente. I contenuti asincroni sono quelli che lo studente può/deve svolgere da solo, nei tempi che decide lui, senza l’ausilio del docente.

Come spiega il manuale dell’IB, “le scuole non dovrebbero affidarsi eccessivamente al solo insegnamento a distanza sincronico per poter mettere a segno un efficace sistema didattico a distanza. L’obiettivo non è quello di ricreare le tipiche situazioni di didattica faccia-a-faccia in aula, cosa impossibile da fare.”

“L’insegnamento a distanza o misto”, continua il documento dell’IB, “deve invece fornire opportunità per gli studenti a lavorare in modo più indipendente, imparando a espandere la loro capacità d’azione e d’interazione, approfittando del momento per far proprie conoscenze informatiche e di software che altrimenti non avrebbero mai incontrato. Se da un lato non è bene fare troppi esperimenti nelle situazioni d’emergenza, dall’altro è vero che qualità come creativitàinnovazione e resilienza sono necessarie per far funzionare tutto per il meglio. Occorrono capacità di adattamento e rapidità nel pensare a soluzioni originali per far sì che il diritto all’istruzione sia garantito nel modo migliore.”

Ecco allora uno schema che può aiutare gli insegnanti ad alternare compiti sincroni e asincroni:

Attività Sincrona Asincrona
Scrivere per blog e fare video blog X
Scrittura collaborativa e sceneggiature X X
Produzione di contenuti scritti o numerici (word processing, spreadsheet, ecc) X X
Forum di discussione o chat basate su argomento specifico* X X
E-portfolio X
Giochi/videogiochi/ludografiche* X X
Tutorato intelligente (tramite strumenti di insegnamento e valutazione online, spesso specifici a seconda della materia da insegnare) X
Video chat in diretta* X
Fare mappe didattiche (anche usando mappe interattive, ecc) X X
Presentazioni multimediali X X
Disegni e schizzi online X
Controlli delle copiature/plagi (usando dei software appositi che provvedano anche un feedback non solo quantitativo) X
Quiz e sondaggi * X
Video chat e video-conferenze* X
Video creazioni e condivisioni* X
Camminate in gallerie virtuali (ci sono software e portali appositi per queste) X X
Scenari di realtà virtuali (a volte servono software speciali) X X
Creazione di contenuti Wiki X
L’asterisco (*) denota le attività che possono essere facilmente condotte usando anche smartphone o strumenti di comunicazione mobile, in mancanza del computer in casa. Tutte le attività sono possibili con questi strumenti, ma alcune possono rivelarsi molto difficili da fare, in mancanza di un computer.